domenica 12 febbraio 2012

La Panissa

Come si può intuire da questo lungo silenzio questo gennaio e un pezzo di febbraio sono stati molto intensi, costellati da tutto il corollario di doveri e faccende che questo periodo dell’anno impongono. Sono stata mamma, moglie, figlia, veterinario, tuttofare; ho sopportato il transito di 5 diversi virus, tempeste di neve, gelo siberiano e sono pure rimasta bloccata in casa perchè anche il cancello era in sciopero... Ho superato 3 compleanni, 4 torte, le feste comandate e non, cucinando contemporaneamente per tante persone ognuna con gusti diversi!
I buoni propositi per l’anno nuovo sono andati a farsi friggere ed ho continuato a non andare in palestra, andare a dormire tardi (o meglio, rimanere tramortita sul divano fino a tardi), mangiare schifezze e comprare quintali di panettoni in saldo che campeggiano ancora sul tavolo per colazione!
E io? 
IO adesso sono distrutta e pure un po’ confusa sul da farsi, MA con qualche idea che mi riprometto di non deludere: intanto voglio rimettermi in pari con tutti i post mancati, e poi vorrei provare a scrivere un diverso menù per ogni settimana. 
Naturalmente... Da domani! 
Intanto vi lascio con qualcosa di veramente MIO, con cui sono cresciuta, mangiando prima tutti i fagioli e poi il risotto...


PANISSA biellese
Soffriggere in olio extravergine d’oliva della cipolla tagliata a velo con della salsiccetta spellata , appena comincia ad imbiondire versarci il riso ( carnaroli of course) : un pugno per ogni commensale più uno per la pentola.
Far tostare continuando a mescolare e poi aggiungere del vino rosso, di solito barbera, farlo sfumare, salare, e cominciare ad aggiungere il brodo a piccoli mestoli, sempre continuando a mescolare. A questo punto aggiungere un rametto di rosmarino e un cucchiaio abbondante di estratto di pomodoro.
A metà cottura aggiungere i fagioli rigorosamente borlotti: per facilità ho usato quelli in scatola ma con un po’ di tempo e pazienza si possono usare anche quelli secchi.
Dopo 17 minuti precisi precisi togliere il riso dal fuoco e mantecarlo con abbondante burro.
Il risotto che più risotto non si può è pronto: è la mia pétit madleine

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